Salve a tutti! Vi scrivo per raccontarvi due bellissime esperienze vissute nell'ultimaintensissima settimana.Una settimana fa a Belgioioso ho partecipato al Taiji Festival, insieme aDaniel, Abhi, il Maestro, Monica e il suo allievo Luca, Federico (Asti),Lorella e le sue allieve Debora e Morena. Sul prato del castello diBelgioioso la kermesse ha ospitato come ogni anno scuole provenienti datutta Italia, che si sono avvicendate per quattro giorni con seminari edimostrazioni. Come sempre, molte persone si sono avvicinate al nostrogazebo, interessate particolarmente al lavoro proposto dal nostroinstancabile maestro. Ma vorrei parlarvi in particolare della giornata delprimo maggio, nella quale abbiamo preparato e svolto una dimostrazioneveramente bella, aperta dal Maestro con una Xinjia lenta e sottile, seguitadopo una brevissima interruzione da un'altra con gli stessi movimenti,sottili allo stesso modo, ma veloci e potenti. Dunque il tema della nostradimostrazione, introdotto dal maestro, era la peculiarità del Taijiquancome arte alla quale tutti possono accostarsi. L'ITKA ha così proseguito suquesto tema dimostrando agli astanti forme a mani nude e con armi, eseguitein successione con diversi ritmi e interpretazioni. Per quanto riguarda illavoro a coppia e' stata presentata la forma a coppia delle spadeappiccicose e il tui shou libero a piedi mobili. Di quest'ultimo esercizioho un ricordo di emozione e soddisfazione al tempo stesso, per l'abilitàche Daniel e Federico hanno avuto nel dimostrare il Taijiquan in unesercizio libero e non prestabilito.Ben oltre i particolari, ciò che ricordo con grande soddisfazione e'l'armonia che si percepiva mentre tutti insieme sul prato ci preparavamo,lo spirito di gruppo che avevamo mentre eseguivamo le dimostrazioni insincronia, o quando ci alternavamo nelle varie uscite. Alla fine, mentretutti insieme mangiavamo e bevevamo la birra artigianale come di consueto ein compagnia della colorita presenza degli immancabili coniugi Romeo, lasensazione di essere una scuola speciale era molto viva, una scuolacresciuta tanto nei numeri quanto nell'abilita' di tutti i suoi praticanti.Molti sono stati i complimenti che il maestro ha ricevuto, e con sua grandesoddisfazione i complimenti erano rivolti anche a noi allievi.Dopo appena un giorno dall'atterraggio in terra sicula ci siamo catapultatisu un'altra bellissima realtà che l'ITKA ha in seno da qualche anno: lascuola di Siracusa, capitanata egregiamente da Claudio De Rossi e SebyBono. Questa scuola ha degli allievi anziani (ciò che e' spesso definito lozoccolo duro) molto seri, che si sono impegnati in un seminario moltointenso ma credo molto importante per la crescita nella pratica. I due temicentrali erano i primi due livelli di tui shou codificato e la forma dellaspada. Lo studio di entrambe le cose richiedeva un grande impegno siafisico che mentale, ma grazie ad un grande impegno da parte di tutti, ierimattina tutti conoscevano l'intera sequenza ricordando i quarantanove nomidelle figure e le tredici tecniche della spada cinese, e tutti eseguivano imovimenti in maniera chiara. Anche il lavoro fatto sul tui shou sembravaaver dato risultati: esercizi studiati seriamente anche se eseguiti nonancora benissimo - 'da impastare' per usare le parole del maestro -materiale per proseguire e praticare nella giusta direzione.Lo stage si e' concluso con un'intervista, fatta dai siracusani al Maestro,che verra' presto pubblicata sulla rivista New Martial Hero. Incantevole ilposto dove si sono svolti seminario e intervista: l'Hotel Kaol Ishka,immerso nel verde e costeggiato dal fiume Anapo. Vi mando una foto dallaquale, in più di un senso, traspare il clima di stamattina.Come sempre nell'ITKA e nelle sue diverse realtà si osserva un continuofermento e movimento, e forse una volta tanto raccontare qualche esperienzapuò essere un incoraggiamento a proseguire con grande entusiasmo nellapratica e nella crescita personale, della scuola, del Taiji.Un saluto affettuoso a tutti, Margherita
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