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Perchè allenarsi con le armi?

Pubblichiamo la nostra traduzione dall'inglese all'italiano, grazie al nostro associato Claudio Penazzo,  dell'articolo "Why train Weapons?" pubblicato sul

blog "Talking Chen Taijiquan with David Gaffney" al seguente link:

http://chentaijiquanworld.blogspot.it/2017/10/why-train-weapons.html

 

 

PERCHÈ ALLENARSI CON LE ARMI?

 

L'addestramento con le armi è da sempre una parte essenziale nel curriculum del praticante dello stile Chen. All'epoca della sua creazione, lo stile Chen di Taijiquan è stato concepito essenzialmente per sviluppare le abilità marziali e militari degli abitanti del villaggio di Chenjiagou. Senza ombra di dubbio l'allenamento deve aver giovato sensibilmente alla salute dei Taiji boxers, ma non era questa la principale ragione per l'addestramento, bensì lo sviluppo delle abilità marziali. Al tempo di Chen Wangting le pistole dovevano ancora far la loro comparsa: le armi tradizionali erano ancora portate sul campo di battaglia e usate come arma di combattimento.

 

Oggi, le forme con armi di varie arti marziali cinesi sono viste dalla maggioranza delle persone esclusivamente come esercizio dimostrativo da praticare in un parco. Vedere in questo modo le forme di armi dello stile Chen dimostra una comprensione superficiale della loro natura profonda. All'interno di ogni forma di arma dello stile Chen risiede un complesso insieme di concetti di addestramento marziale. Oltre a movimenti sinuosi e flessibili, le forme comprendono azione dinamica, rapidi cambi di velocità, violenti colpi, e movimenti di taglio o spinta energici.

 

Visto nell'ottica di un sistema di addestramento, l'allenamento con armi completa la pratica a mani nude dello stile Chen di Taijiquan amplificando alcuni aspetti essenziali dei prerequisiti dell'arte marziale. Per esempio, la mente e l'intenzione devono essere estese per tutta la lunghezza dell'arma; i movimenti devono restare morbidi, agili e efficienti allo stesso tempo, pur mantenendo il controllo su un oggetto pesante; il lavoro di gambe deve essere energico e reattivo per permettere rapidi cambi nella sequenza di combattimento. Il Taijiquan stile Chen ha sviluppato forme per l'utilizzo di parecchie armi, praticate tutt'oggi, tra cui Spada (jian), Sciabola (dao), Lancia (qiang), Alabarda (guandao), Bastone, Doppia Spada, Doppia Sciabola e Doppia Mazza di ferro.

 

ARMI CORTE

 

Nella storia delle arti marziali cinesi, la spada è una delle armi più antiche. Gli archeologi hanno ritrovato spade databili all'Età del Bronzo e, quando fu dissotterrato l'Esercito di terracotta, nei pressi dell'antica capitale cinese di Xian, riconducibile alla dinastia Qin, datata  oltre duemila anni fa, gli ufficiali e i generali scoperti erano rappresentati armati di spade.

 

Nel Taijiquan  stile Chen, la spada usata è generalmente leggera e con lama flessibile. Per lo spadaccino del Taiji Chen, la vittoria in battaglia è affidata alla propria abilità, precisione e rapidità. 

Il Taijiquan stile Chen prevede una sola forma di spada dritta composta da quarantanove posture. Questi quarantanove movimenti possono essere suddivisi in tredici tecniche base: spinta verso il basso (zha); spinta frontale o verso l'alto (ci); colpire di punta ruotando il polso (dian); tagliare (pi); affettare alla propria altezza o obliquamente e verso l'alto (mo); spazzare (sao); parata su una traiettoria circolare (hua); deviazione circolare con la punta all'insù (liao); appendere (gua); spingere verso l'alto (tuo); spingere (tui); intercettare (jie); sollevare l'arma dell'avversario oltre la testa (jia)”.

 

La flessibilità della spada permette allo spadaccino efficiente di infliggere ferite da angoli diversi utilizzando tecniche differenti. La sua grande versatilità ha portato al detto “Non esiste buco in cui la spada non possa entrare, e non esiste buco in cui nessuno possa entrare”.

 

Le diverse armi aiutano ad allenare i differenti aspetti e qualità essenziali per perfezionare il “corpo Taijiquan”.  L'addestramento della spada Chen consente al praticante di sviluppare l'abilità di emettere energia in maniera rilassata attraverso la punta della spada. Aiuta anche a creare un Corpo Taiji efficiente, con l'allenamento costante, che favorisce lo sblocco delle grandi articolazioni, soprattutto di anche e spalle, così come aiuta ad aumentare l'elasticità di polsi e mani.

Un'altra arma corta nel Taijiquan stile Chen è la sciabola. Facilmente distinguibile dalla spada, che ha doppio taglio ed è leggera, la sciabola ha il taglio su un lato ed è pesante. La forza, esprimibile come risultato della struttura della sciabola, ha portato a movimenti di taglio più larghi, di espansione, maggiormente basati sulla potenza. Come esteriorità, l'uso della sciabola viene descritto come il “tagliare una montagna”,  tradizionalmente paragonata a una tigre feroce, dai movimenti più diretti e più facilmente comprensibili della spada dritta. Questo concetto è espresso dal detto nelle arti marziali cinesi “ Dao (la sciabola) è come la tigre feroce, Jian (la spada) è un drago che nuota”.

 

La forma di sciabola del Taijiquan stile Chen è breve e di natura dinamica. Pur  classificata come una delle armi corte nel sistema di codificazione, la sciabola può coprire distanze sorprendentemente ampie utilizzando salti e balzi esplosivi. I movimenti possono essere eseguiti in diverse maniere a seconda dell'obiettivo ultimo della pratica. La forma viene spesso eseguita in posture ampie e basse, per allenare il corpo, aumentando forza e velocità.  In termini di esercizio fisico complessivo, i balzi e salti esplosivi hanno parecchio in comune con la moderna tipologia di esercizi Pliometrici usati dai migliori atleti contemporanei. Semplicisticamente la combinazione di forza e velocità equivale a potenza.  Per molti anni allenatori e atleti hanno cercato di migliorare la potenza per migliorare la performance atletica. Per tutto il secolo scorso, ma sicuramente anche da molto prima, salti flessioni e piegamenti sono stati utilizzati in vari modi per migliorare le capacità atletiche.

Recentemente questa tipologia di allenamento focalizzato su potenza e esplosività è stata denominata Pliometria. A Chenjiagou, i rappresentanti del Taijiquan hanno capito molto tempo fa questa tipologia di pratica tesa a potenziare la reattività esplosiva dell'individuo.

 

Quando ci si allena per il combattimento, tuttavia, l'utilizzo di posture molto aperte non consente la destrezza e flessibilità della parte inferiore del corpo richieste in un vero scontro. I praticanti di  Taiji che cercano l'applicazione pratica studiando la forma di sciabola sono soliti tenere posture più alte per ottenere una maggior motilità. Di conseguenza, per raggiungere sia l'applicabilità marziale che il beneficio per la condizione fisica, i praticanti di Chenjiagou si allenano tradizionalmente partendo da diverse posture e regolandosi su differenti altezze.

 

ARMI LUNGHE

Il Taijiquan stile Chen ha sviluppato, oltre alle forme per arma corta, una serie di forme di arma a lungo raggio, tra cui, la alabarda, il bastone lungo e “la Regina delle Armi”, la Lancia. Una frase citata spesso riflette il livello di difficoltà e la complessità contenute nella forma di lancia : “cento giorni per praticare con la sciabola, mille giorni per praticare con la lancia”.

 

Conosciuta anche come “Lancia del fiore di pero e bastone della scimmia bianca” (Li Hua Qiang Jia Bai Yuan Kun), la lancia nel Taijiquan stile Chen è praticata in una forma che include l'uso sia come lancia che come bastone. La routine risale ai tempi di Chen Wangting, rendendola quindi una delle prime forme di Taiji. Nella sua esaustiva descrizione del Taijiquan, “Origine, Evoluzione e sviluppo della boxe delle Ombre” (The Origin, Evolution and Development of Shadow Boxing) Gu Liuxin cita le prove raccolte dallo storico Tang Hao, secondo il quale i testi del famoso generale della dinastia Ming Qi Jiguang avrebbero avuto una profonda influenza su Chen Wangting nella sua opera di creazione del Taijiquan. Il libro di strategia militare di Qi, a sua volta, documenta le tecniche di lancia della famiglia Yang relative alla forma 24 di lancia. La famiglia Yang cui ci si riferisce è quella di una famosa donna guerriera della dinastia Song, che utilizzò la forma per sconfiggere i suoi parenti maschi, da non confondersi con la famiglia Yang dell'omonimo stile di Taijiquan.

 

La primissima versione della forma di lancia della famiglia Chen seguiva la sequenza dei 24 movimenti della versione della famiglia Yang, riprendendone sia posture che nomi.

La sua unicità successiva derivò dalla applicazione dei principi contenuti nei movimenti del Taiji al metodo esistente. Negli anni seguenti, la forma di lancia nello stile Chen si è evoluta da 24 a 72 posture, aggiungendo una varietà di movimenti relativi all'uso della lancia come bastone.

 

Osservando un Maestro esperto eseguire la forma di lancia risultano ovvie le radici marziali della sequenza. Il ritmo complessivo è sostenuto, potente, diretto e rapido, con pochi movimenti eseguiti lentamente. Ai giorni nostri è altamente improbabile che qualcuno si trovi nella necessità di usare la forma di lancia nel suo originale intento di strumento di combattimento. Ciò nonostante questa sequenza della famiglia Chen resta uno strumento di allenamento estremamente efficace. La pratica con la lancia affina le abilità a mani nude, migliora l'equilibrio per mezzo di intricati passi in rapida successione, così come sviluppa la forza della parte superiore del corpo, e la flessibilità complessiva.

 

Conosciuta sotto diversi nomi tra cui “La sciabola di Primavera e dell'Autunno”, “La sciabola della Luna crescente del Dragone Verde” o semplicemente “Il grande coltello”, l'alabarda è una delle armi più antiche mai codificate in una forma. Caratterizzata da movimenti forti e potenti, è un'arma larga e pesante che richiede un alto livello muscolare della parte superiore del corpo e un solido radicamento a terra per esser manovrata agilmente. L'alabarda nel Taijiquan stile Chen allena il praticante a muoversi e essere reattivo in ogni direzione. Al praticante contemporaneo quest'arma consente un legame tangibile coi primi giorni della storia del Taijiquan. Strumento preferito di Chen Wangting, come ci dice la Genealogia della famiglia Chen Wangting, alias Zhouting, fu un cavaliere verso la fine della dinastia Ming, e un studioso agli inizi della dinastia Qing. Conosciuto nella provincia di Shandong come maestro di arti marziali, e per aver sconfitto oltre un migliaio di banditi, creatore degli stili di lotta a mani nude e con armi della scuola Chen. Era nato guerriero, come testimonia la alabarda che usava in combattimento.

 

Mentre di solito i nomi identificano un movimento preciso, per le forme di altre armi o quelle a mani nude, l'alabarda presenta l'unicità di aver un poema di sette caratteri, a struttura di canzone, per ognuno dei trenta movimenti della sequenza. Presi tutti insieme i poemi raccontano le gesta del Generale Guan, un famoso guerriero vissuto durante il turbolento periodo della storia cinese dei Tre Regni  (25–220 d.c.) Di conseguenza, ogni volta che la forma viene praticata, le sue imprese vengono riportate in vita.

 

I praticanti di oggi non devono sottovalutare l'importanza dell'esercizio con armi, vista la possibilità tangibile di contatto con lo stretto legame che esse offrono con le passate generazioni.  Queste sequenze di armi sono contemporaneamente estetiche e pratiche. Artisticamente belle a vedersi,  sono fisicamente impegnative e complesse da eseguire. La maggioranza delle forme di arma non è cambiata poi molto dai tempi di Chen Wangting, per cui esse rappresentano una finestra sulle origini e un forte legame col passato per gli attuali praticanti del Taijiquan.

 

Traduzione di Claudio Penazzo, A.S.D. TAIJI-TO

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